Tredicesima tagliata dall’inflazione: quanto prendiamo in meno quest’anno
Anche quest’anno per milioni di lavoratori dipendenti è arrivato il tempo della tanto attesa tredicesima. Tuttavia a causa della crisi economica il mese di dicembre ha assunto un sapore totalmente diverso. L’inflazione e i rincari energetici hanno infatti mangiato, oltre che i risparmi presenti nei conti correnti, anche la mensilità aggiuntiva riconosciuta in busta paga, rendendola di fatto davvero poco incisiva. Il problema non è quindi dato da una diminuzione degli importi, che anzi in molti casi risultano essere anche più alti, ma dall’aumento sregolato del carovita tra utenze domestiche, mutui, affitti, spesa e carburante.
Qui abbiamo parlato della tredicesima destinata ai pensionati.
Il calo del potere d’acquisto
A fotografare la situazione è una ricerca di Odm Consulting, società di consulenza per le risorse umane di Gi Group, che per il Sole 24 Ore ha analizzato un totale di 728 aziende e un ampio database di profili retributivi sul mercato del lavoro.
Ebbene, se è vero che da una parte gli stipendi sono aumentati del 2,8% rispetto al 2021 grazie a compensazioni e taglio del cuneo fiscale (qui i nuovi aumenti a fine mese), dall’altra il carovita è cresciuto di quasi quattro volte, precisamente dell’8,7%. E le stime indicano per il 2023 un ulteriore 5,5%. Tradotto in numeri pratici, il risultato è drammatico: la società di consulenza ha calcolato nel 2022 una perdita del potere di acquisto netta di circa 1.500 euro e nel prossimo anno di ulteriori 500 euro. Parliamo quindi di 2.000 euro totali in un biennio.
Inflazione e caro energia
A pesare è soprattutto l’inflazione, che secondo quanto calcolato dall’Istat si è attestata nel mese di novembre all’11,8% (qui abbiamo spiegato gli effetti sul Natale). Ma come fa notare Confesercenti, anche il caro bollette ha i suoi effetti negativi. Secondo l’associazione di categoria nel 2022 l’ammontare complessivo della mensilità aggiuntiva dovrebbe arrivare a 45,7 miliardi di euro: oltre 2 miliardi in più rispetto a dicembre 2021, per via dell’incremento del numero di occupati dipendenti.
Però, come emerso dalle stime, solo gli aumenti dei costi energetici sulle bollette assorbiranno dalla tredicesima mensilità fino al 47%, per un totale di circa 15 miliardi di euro: 5 miliardi in più del 2021 e un terzo dell’ammontare totale. Per Confesercenti lo scenario rimane quindi “carico di incognite”.
Cosa succede alla tredicesima
Pur non potendo dire che quest’anno dalla tredicesima si prendono meno soldi, il risultato è comunque quello. La conseguenza della perdita del potere d’acquisto rende infatti quasi nulla la mensilità aggiuntiva. Secondo l’analisi di Odm Consulting l’entità dell’erosione corrisponde nella maggior parte dei casi proprio al suo importo.
Sulla base di questo, se fino allo scorso anno lo stipendio extra poteva essere utilizzato dalle famiglie per trascorrere le vacanze natalizie da qualche parte o semplicemente per accrescere i propri risparmi, questa volta non sarà più così: la quota aggiuntiva erogata in busta paga sarà destinata alla copertura delle varie spese da affrontare in questo periodo.
Qui la previsione di Confcommercio per il 2023 sull’inflazione.