Fusione nucleare: con energia del futuro gli USA domineranno il mondo

Ci vorranno almeno un paio di decenni, poi l’energia pressoché illimitata prodotta dalla fusione nucleare sarà disponibile a livello planetario, e sarà una svola energetica che avrà naturalmente importanti ricadute geopolitiche. Perché quello degli Usa è un passo determinante verso l’addio ai combustibili fossili e sorattutto verso l’egemonia energetica mondiale, soprattutto nei confronti della Cina. Una partita su cui gli americani hanno puntato, e investito, parecchi soldi.

L’annuncio

Gli Stati Uniti annunciano il successo di un esperimento di fusione nucleare che per la prima volta ha portato a un ‘net energy gain’ (guadagno netto di energia). Il risultato è stato centrato il 5 dicembre dagli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory in California. L’esperimento è stato condotto in una struttura grande come uno stadio e equipaggiata con 192 laser. Nel processo è stata prodotta più energia di quella utilizzata per attivarlo, una svolta che può sconvolgere le prospettive globali nel settore energetico aprendo la porta alla generazione di elettricità in enormi quantità in modo sostenibile e sicuro.

Tempistiche

Kim Budil, direttrice del laboratorio, ha sottolineato che ci sono ancora “ostacoli significativi” da superare prima di arrivare ad ipotizzare un’applicazione commerciale. “Ci sono ancora moltissime cose da fare”, ha detto, prima di “realizzare una fusione in ambito commerciale”. La scienziata ha evidenziato che serviranno “probabilmente decenni”.

Le reazioni

In un tweet il Dipartimento dell’Energia ha spiegato come l’annuncio odierno abbia “richiesto decenni” di lavoro. “Il 5 dicembre 2022 – continua il tweet – un team del Lawrence Livermore National Laboratory è entrato nella storia ottenendo l’accensione della fusione. Questa svolta cambierà per sempre il futuro dell’energia pulita e della difesa nazionale americana“.

Dal suo canto il Segretario Usa all’Energia Jennifer Granholm ha parlato di “una svolta rivoluzionaria, che migliora il mondo e salva vite che si svolge sotto i nostri occhi”, una “incredibile impresa” per la quale ha espresso “le più sentite congratulazioni e la gratitudine ai ricercatori e allo staff” del laoratorio californiano.

Egemonia

Stanti i decenni che ci separano dalla disponibilità di energia pulita ad altissimo rendimento, realizzare la fusione nucleare significa non solo “ricostruire” il sole in laboratorio, come avvenuto nell’esperimento in California, ma anche garantirsi l’egemonia energetica mondiale in un’epoca storica in cui l’incubo energetico domina la scena internazionale, e in cui il riscaldamento del pianeta legato all’emissione di CO2 rende indispensabile l’affrancamento dai combustibili fossili.

Per il resto del mondo non ci sarebbe altra scelta che guardare all’America per il proprio futuro energetico. La competizione con la Russia e gli altri produttori di carbone, gas e petrolio scemerebbe, e per Washington diverrebbe decisamente meno pericoloso un legame politico fra Mosca e Pechino. Allo stesso tempo, la battaglia per l’uranio – indispensabile ad alimentare i reattori nucleari – si trasformerebbe in una battaglia di retroguardia, così come – almeno in parte – il predominio cinese su terre rare e batterie potrebbe divenire decisamente meno strategico.